Stiamo osservando il tempo che passa...

Riflessioni in tempo di pandemia

Postato da Andrea Moi il 31 marzo 2020

Stiamo osservando il tempo che passa…

👁#1 Non siamo mai stati attenti e attente così tanto ai segnali del nostro corpo come in questo periodo. Un colpo di tosse o uno sternuto nostro o delle persone che incrociamo al market sono un segnale di allarme, un pericolo. Un lieve aumento della febbre merita l’attenzione di tutta la famiglia. La vita troppo sedentaria abbassa le nostre difese immunitarie e le persone non si vogliono far trovare impreparate. Alcune persone fanno attività all’aria aperta, altre no, alcune sono molto critiche nei confronti di entrambe le categorie.

💊#2 Uno studio dell’Università di Torino(1) ha messo in evidenza l’importanza di assumere la vitamina D (presente in molti alimenti ma prodotta anche naturalmente dalla pelle in seguito all’esposizione al sole) e l’OMS (a volte a quanto sembra che abbiano appreso, contrariamente, alcuni sindaci italiani) è ben chiaro dicendo che bisogna “continuare a prendersi cura della propria salute fisica e mentale”(2).

🏃‍♂️#3 Nel mondo 1 adulto su 4 e 3 adolescenti su 4 non svolgono attività fisica(3). Anche i giovani non sono “invincibili”, dice l’OMS nella stessa nota. Sembrerebbe che le persone sentano una grande spinta a svolgerla, ma non tutte le persone abitano in periferia. Non tutte le persone hanno un bel giardino nel quale fare una corsetta o prendere il sole. Direi anzi che sono poche le persone fortunate a potere godere di questo senza passeggiare attorno al proprio isolato. Un mio amico che lavora per una industria molto importante nel territorio sardo qualche giorno fa si è sentito urlare, da una finestra, “torna a casa, C….E!”. Inutile specificare che se lui avesse potuto sarebbe stato a casa. Sappiamo dire cose molto gratuite se ci impegniamo. Anzi. Molte persone non hanno nemmeno bisogno di impegnarsi, hanno un dono naturale. Al primo soffio di vento fanno vibrare le corde vocali ed è un attimo. Bene ma non benissimo. Alcune persone dicono “io invidio chi riesce a dire quello che pensa, quando lo pensa”. Io non le invidio. Provo tenerezza e spesso pena per loro. Sono le vere persone deboli del mondo moderno.

📰#4 Stiamo molto attenti alle notizie, forse anche pure troppo. Il virologo Giulio Tarro (allievo di Sabin e candidato al Nobel per la Medicina nel 2015) il 5 marzo consigliava alle mamme e ai papà di staccare la spina ad una “informazione” ansiogena e ipocriticamente intrisa di appelli a “non farsi prendere dal panico”(4). Negli stessi giorni veniva pubblicata una ricerca dell’Univerisità di Irvine, California, in cui si accertava, con una Meta-analisi, che l’aumento dell’esposizione ai media possono amplificare le conseguenze (negative) della salute pubblica(5). Comunicazione affannosa, ritardata, ansiosa, supponente, giudicante, giusta, sbagliata.

🏠#5 Abbiamo fatto la conoscenza di una parola nuova che ci accompagnerà per tanto tempo: lo “smart working”. Avevamo già “telelavoro”, ma sembrava troppo degli anni ‘70 e ricordava i tubi catodici, quindi abbiamo scongelato un po’ di stupore che non riuscivamo ad utilizzare e abbracciato un nuovo neologismo.

📈#6 Abbiamo provato a leggere statistiche e a “chiederci perché in Italia si muore così tanto?”(6). Abbiamo approfondito la conoscenza dei modelli matematici del CNR, e che spesso ci hanno lasciato l’amaro in bocca. L’amaro in bocca di sapere che una statistica spesso NON sbaglia(7). Alcune persone ora capiscono la differenza tra scala logaritmica o lineare, il significato di valore assoluto, il significato di statistica rappresentativa, di popolazione, di campione, di margine di errore. Altre persone proprio per niente. Continuano a guardare i grafici come si guarda un Picasso e a chiedere spiegazione ai primi o, ancora meglio, agli/alle esperti/e. Ed è anche bello così. Poi ci sono quelli e quelle che esperte non sono e danno comunque consigli o spiegazioni a chi non ha ancora capito. E questo non è molto bello. Non è per niente bello. E’ brutto direi, se voglio essere ancora più diretto. Ma si, esageriamo… fa schifo! Non spiegate se non avete capito. O al limite terminate o iniziate la frase con “per quello che ho capito io, ma non sono sicuro sia così”. L’ignoranza è una cosa bellissima. Una qualità di cui vantarsi (l’ha detto Celentano, mica io). Non vergognatevi di mostrarvi ignoranti, in un settore o l’altro della vita. È una qualità che potrebbe tornarvi utile.

💸#7 Mai come in questo momento abbiamo avuto paura di non farcela. Una famiglia, fuori da una banca, chiede “almeno 50 euro per mangiare”(8). Un poliziotto non sa che fare. Un passante regala dei soldi a quella famiglia. Un signore nel parcheggio del market, malcela la sua tensione nell’aprire il cofano e far uscire la moglie fatta entrare di soppiatto per evitare il fermo delle pattuglie, ma viene notata dal cassiere che, battendo lo scontrino, chiede ai due se si conoscono, se stanno insieme, visto che è vietato fare la spesa in due. La signora risponde “no… non ci conosciamo…” e il cassiere risponde: “Signora, l’ho vista uscire dal cofano dell’auto di suo marito”. Le zone frutta/verdura dei market sono vuote, la farina non si trova più, il lievito viene venduto a fette da panetti simili a quelli che venivano usati 40 anni fa nelle piccole botteghe. Abbiamo iniziato nuovamente a fare scorte. Abbiamo iniziato a cucinare. A prendere tempo per decidere cosa mangiare a pranzo, cosa mangiare a cena. Altre persone si chiedono SE mangeranno a cena. I commercianti, le organizzazioni e le partite iva hanno paura di perdere tutto quello che hanno costruito con il lavoro di anni. L’ATS ha chiuso i consultori. Ufficialmente non sono chiusi… sono aperti ma non possono fare servizio dal vivo, e non sono organizzati per gestire i colloqui in smart working. Lo sanno bene le persone che ci facevano affidamento. Quello che fa più male è che sia successo tutto così. Nel silenzio di tutti e di tutte, ad eccezione di qualche grido disperato., Le chiamate ai Centri Antiviolenza sono diminuite di un numero importante. Sono calate le violenze? no. Le violenze sono aumentate. Ma le persone che le subiscono non possono chiedere aiuto. E’ una tragedia nella tragedia nella tragedia. Tutti noi e tutte noi stiamo cercando di fare qualcosa. Ma ogni secondo è un secondo di troppo. Ognuno e ognuna di noi si chieda cosa può fare. Alcune persone hanno impreso dei nuovi lavori. Altre hanno dovuto smettere di lavorare, ma avevano la fortuna di avere un gruzzoletto da parte. La maggior parte degli italiani invece, quella che ha sempre lavorato in nero, si è trovata in un attimo senza lavoro e senza paracadute. I detrattori hanno detto “ben ti sta!”. Eppure non credo che nessuno possa gioire veramente delle pene degli altri. Siamo nel ciglio di un fosso. Ognuno si aggrappa dove può. Ma credo che a nessuno possa venire in mente di peggiorare gli scivolamenti altrui. Certo, potremmo fingere di farlo, per darci un tono… Ma quando si vede attorno a sé tutta questa miseria la prima cosa che succede è l’accendersi dei campanelli di allarme. Non siamo mai stati attenti ai campanelli di allarme come in questo periodo. Sono tutti attorno a noi e suonano continuamente. Aspettiamo che la Protezione Civile alle 18 le spenga o che Conte, alle 23.47 con tre ulteriori minuti di ritardo, con il naso rosso, gli occhi infossati, ci dica: “ce l’abbiamo fatta! Siamo fuori! Da oggi potete uscire di casa!”… e no. Non ancora. Sfoderiamo un hashtag, va’.

🌐#8 Mai come in questo periodo ci sentiamo cittadini e cittadine di uno stato, ma non parlo di nazionalismo e di inni nazionali cantati al supermarket. Parlo della cura che stiamo avendo per noi e per le persone che ci circondano. In un certo senso ne stiamo avendo cura. Stiamo avendo cura della differenziata. Stiamo avendo cura della pulizia dei nostri carrelli della spesa. Stiamo avendo cura della distanza sociale (prossemica) con le persone sconosciute. Siamo gentili.

💡#9 Ray Play Radio ha messo a disposizione un ottimo catalogo di podcast “Ad alta voce”(9) costituito da classici della letteratura letti. E ci siamo sentiti/e tutti/e un po' Dickens. Il portale “Solidarietà Digitale”(10) è cresciuto di giorno in giorno. Il primo giorno c’erano sei prodotti in regalo, il secondo giorno seimila, oggi un numero uncountable. E questo è bellissimo per chi, come me, sperimenta tantissimi prodotti digitali sia per lavoro che per passione. È come avere le chiavi del negozio di caramelle per tutta la notte. Sai che finirà, prima o poi, ma chi se ne frega?!

🛠#10 Negli States, nel Vermont, produttori di gin, whisky e rum stanno riconvertendo la propria produzione in quella di gel igienizzante da distribuire gratuitamente ai cittadini(11). La Formula 1 fabbrica respiratori(12) e apparecchi per la ventilazione e li regala agli ospedali. Rubo anche la battuta del mio amico Davide Sardo (oltre che le ultime citazioni):

“non siamo in guerra, siamo nel mondo come dovrebbe sempre essere”.
Mai come in questo periodo le persone si riuniscono per fabbricare strumenti utili a prevenire il contagio delle malattie. Camiciai, sarte, commercianti e privati stanno creando mascherine e respiratori. Nel Sulcis la mia amica Francesca Ravot ha coordinato volontarie e volontari per la produzione di migliaia di mascherine(13). Benvenuta umanità.

L'empatia si nasconde nei luoghi più impensati.

👨‍👩‍👧‍👦#11 Abbiamo perso nostri cari, nostre care, amici, parenti, compagni, compagne, conosciuti, sconosciuti in brevissimo tempo. E questo non lo posso commentare perché il dolore per gran parte di noi è ancora troppo vivo. Posso però commentare l’impennata di gesti altruistici nei confronti di coloro che hanno perso i propri cari e le proprie care. Una delle soluzioni che lo studio sui rischi della quarantena prolungata proponeva era appunto il senso di altruismo(14). L’altruismo ci salverà. Anche se adesso non riusciamo a pensarci. Non tutti riescono a pensarci. Siamo troppo presi dal senso di perdita. Ed è anche giusto esserlo, in momenti come questi. E’ giusto vivere il momento di sofferenza e di lutto nel momento in cui si presenta alla nostra porta, mai come questa volta, imprevedibilmente.

🙋‍♂️#12 Ma... Abbiamo capito il VERO significato della parola resilienza. Abbiamo capito l’importanza di condurre una vita salutare e riapprezzeremo la gioia di una passeggiata con gli/le amici/che, con la famiglia, con i/le partner. Abbiamo capito la fortuna che abbiamo nel vivere in una bellissima città del sud. Soleggiata, ricca, pacifica. Abbiamo capito che la tecnologia è fredda e antipatica e difficile. Ma che ci può letteralmente salvare la vita. Se oggi non ci fossero i cellulari e i computer le perdite in vite umane sarebbero potute essere molte di più. E abbiamo capito che i luoghi di incontro virtuali possono essere più reali di quelli reali, in alcune occasioni. Abbiamo capito come andare incontro ai nativi digitali e quanto sono più skillati di noi nelle videochat, messaggistica, social, etc... Ma abbiamo anche capito l’importanza di godere della presenza delle persone, dal vivo. Siamo una Roma distrutta di Desichiana memoria e noi siamo ladri di biciclette, lavoratori e lavoratrici instancabili, genitori solidi ma a volte anche, giustamente, dubbiosi. “Siamo spazzatura, io e te, siamo rifiuti nella brezza, amanti per le strade” ma ancora di più lontani dalle strade, delle quali abbiamo paura a volte. Altre volte invece ne ignoriamo i pericoli. La domanda di oggi è “cosa farai quando…?”. Io non ci sto pensando. Sto pensando ad oggi. È l’unica cosa che mi da la forza. Continuo ad osservare il tempo che passa, come voi. Ma lo faccio passare nel modo più proficuo che posso. Perché sono io a decidere se il tempo si ferma, nella mia vita, o deve continuare a scorrere. Non ho riletto quello che ho scritto. Spero che mi perdonerete i refusi e gli e/orrori. :)

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Sitografia e fonti:
(1) https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/03/26/news/coronavirus_studio_dell_universita_di_torino_assumere_piu_vitamina_d_per_ridurre_il_rischio_di_contagio-252369086/?ncid=fcbklnkithpmg00000001&ref=fbph&fbclid=IwAR1uzpTJIXO2sEcVvZBsxwfiNMiTyeg2H3R-lqIQrWR_h90kAbZC5PYjSUE (2) https://www.who.int/dg/speeches/detail/who-director-general-s-opening-remarks-at-the-media-briefing-on-covid-19---20-march-2020 (3) http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3668 (4) https://www.confinelive.it/delucidazioni-sul-coronavirus-il-virologo-giulio-tarro-staccare-la-spina-ad-una-informazione-ansiogena/?fbclid=IwAR0hZ-hQjao24kOzooRjaDhjSWpoyjgVaUFSBgmJ9oTOPAB3TpPPATQjNqM (5) https://psycnet.apa.org/fulltext/2020-20168-001.html?utm_campaign=apa_publishing&utm_medium=direct_social_media&utm_source=businessdevelopment&utm_content=hea_journals_hea_garfin_03262020&utm_term=twitter (6) https://medium.com/@andreasbackhausab/coronavirus-why-its-so-deadly-in-italy-c4200a15a7bf (7) https://www.cnr.it/it/nota-stampa/n-9287/modelli-matematici-per-la-previsione-della-diffusione-dell-epidemia-covid-19 (8) https://bari.ilquotidianoitaliano.com/cronaca/2020/03/news/coronavirus-bari-negoziante-implora-50-euro-in-banca-non-abbiamo-soldi-per-mangiare-arriva-la-polizia-video-266736.html/ (9) https://www.raiplayradio.it/articoli/2018/01/Radio3--Ad-alta-voce--tutti-i-romanzi-f91c61a8-0021-40ca-a62f-514b841b558b.html?fbclid=IwAR2dAgoAiQ28PTkqZTUDFB-CbkQK_LN6HkYfv5ST3ArL_YplCpQLAzi3Xbc (10) https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/ (11) https://www.wired.it/lol/2020/03/20/coronavirus-usa-distillerie-disinfettanti/ (12) https://sport.sky.it/formula-1/2020/03/20/coronavirus-ferrari-f1-respiratori-ventilatori (13) https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/45077/coronavirus-il-sulcis-non-parla-agisce-le-donne-di-11-paesi-unite-per-realizzare-e-donare-mascherine-per-tutti https://www.sardegnalive.net/.../coronavirus-il-sulcis... (14) https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30460-8/fulltext

Andrea Moi Dott. Andrea Moi - Consulenza e supporto psicologico Andrea Moi - Attività Sociale e Politica

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