Intelligenza emotiva come chiave di successo nel lavoro

Articolo di Elisabetta Santoru e Andrea Moi

Postato da Andrea Moi il 21 marzo 2021

Intelligenza emotiva come chiave di successo nel lavoro


L'intelligenza emotiva (IE) è: “l’abilità di percepire ed esprimere le emozioni, di saperle utilizzare, comprendere e gestire, in sé stessi e negli altri, saper riconoscere l’informazione trasmessa dalle emozioni, individuandone cause e possibili conseguenze, sapendo classificare e descrivere accuratamente emozioni e stati d’animo anche complessi, integrandoli nei processi cognitivi in maniera adattiva, per migliorare il problem solving, decision making e progettazione” (Mayer e Salovey, 1997).
L'IE rappresenta un costrutto trasversale a tutti gli ambiti della vita delle persone (lavorativo, scolastico, personale, familiare, sportivo, di salute); pertanto è importante che vengano effettuati degli interventi strutturati per sviluppare abilità emozionali in diversi contesti.
Precedenti studi hanno messo in evidenza il ruolo dell’IE nel predire alcune variabili connesse agli ambiti lavorativi: performance, capacità di negoziazione, leadership, lavoro emozionale, fiducia, gestione del conflitto lavoro-famiglia e stress. Possedere buone capacità emozionali e sociali è fondamentale per una vita sana e produttiva e può incidere in modo significativo sulla soddisfazione personale, sul benessere organizzativo e sulla performance.
Le regole del lavoro stanno cambiando, e l’attuale scenario del mondo del lavoro (servizi e relazioni) enfatizza l’importanza dell’IE. Oggi veniamo valutati secondo un nuovo criterio: non solo in base a quanto siamo “intelligenti”, preparati ed “esperti”, ma anche prendendo in considerazione il nostro modo di comportarci verso noi stessi, di trattare gli altri, di vivere le dinamiche di gruppo, di padronanza delle cosiddette “soft skill”, le competenze trasversali.
Man mano che la carriera progredisce, per poter mantenere un posto di lavoro, diventa fondamentale avere delle buone competenze emotive rispetto alle abilità cognitive. Quindi le competenze di IE possono essere il fondamento per poter lavorare bene e le emozioni sono essenziali per incoraggiare, motivare, prendere giuste decisioni, risolvere problemi, gestire cambiamenti, migliorare la performance organizzative.

libro di Goleman: lavorare con intelligenza emotiva Daniel Goleman. Lavorare con Intelligenza Emotiva

Vi sono molte costrutti che aiutano le persone ad avere successo, possiamo citare per esempio:
affidabilità;
apertura: saper promuovere il cambiamento e l’innovazione;
sensibilità emotiva;
conoscenza di sé;
gestione emotiva;
sensibilità ai bisogni degli altri: capacità di fornire buoni servizi e riuscire nel contempo a gestire personalità diverse e i conflitti sul luogo di lavoro;
entusiasmo;
impegno;
empatia: una strategia collaudata per aumentare le vendite è mettersi nei panni del cliente e scoprire cosa si può fare per aiutarlo. L'empatia è un elemento essenziale per le abilità sociali richieste dalle imprese;
fiducia in sé stessi: coloro che non hanno fiducia in sé stessi hanno difficoltà a prendere decisioni o a fidarsi degli altri, in un contesto lavorativo;
relazione interpersonali: l’IE influenza il successo dei lavoratori nell’interagire tra colleghi e nelle strategie da adottare per la gestione dei conflitti.

Inoltre, le competenze di intelligenza emotiva sono il fondamento della capacità di leadership. Il suo compito infatti è quello di saper esercitare un’influenza costruttiva sui propri/e collaboratori/collaboratrici per raggiungere un obiettivo organizzativo. La ricerca svolta da Sigal Barsade rileva che l’umore dei/delle manager è un importante predittore della produttività aziendale e che l’umore del team management abbia un impatto diretto sui guadagni aziendali.
Conclusioni
Alla luce di quanto finora detto, si può quindi affermare che l'intelligenza emotiva ha un grosso impatto sul benessere e sulla qualità del lavoro dei/delle dipendenti e dei/delle manager. Infatti, i/le dipendenti con un alto IE hanno una maggiore soddisfazione lavorativa (Wong, & Law, 2002).
La capacità di comprendere le proprie emozioni potrebbe implicare che i/le dipendenti con una IE elevata, siano più consapevoli dei fattori che contribuiscono alle loro emozioni negative e positive. Ad esempio, potrebbero essere più abili nell’identificare quando iniziano a sentirsi sopraffatti dallo stress e, questa consapevolezza gli consentirebbe di cercare le cause del loro stress e di sviluppare delle strategie di coping per gestire le reazioni emotive negative (Tram & O’hara, 2006).
Sembrerebbe che investire sull’intelligenza emotiva da parte delle aziende, porterebbe oltre che ad una maggiore produttività, anche ad una riduzione di costi legati a stress lavoro-correlato, burnout e turnover dei/delle dipendenti.
L'intelligenza emotiva risulta essere quindi una chiave di successo nel lavoro ed è necessario che le aziende investano sulla conoscenza e insegnamento di questo costrutto nei/nelle loro dipendenti, in particolare è necessario che i/le manager creino le adeguate condizioni psicologiche e fisiche per far sentire i/le propri/e collaboratori/collaboratrici motivati/e, apprezzati/e e più connessi/e con le organizzazioni e che siano incoraggiati/e a poter esprimere le proprie emozioni senza vergognarsi o sentirsi inappropriati/e.
Investire e incentrare le proprie risorse sulla persona, aiuterà le aziende ad avere dipendenti che danno il meglio nel proprio lavoro a beneficio delle persone, del lavoro in team e dell’intera organizzazione.

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Andrea Moi​
Dott. Andrea Moi - Consulenza e supporto psicologico​

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Pubblicato da Dott. Andrea Moi - Consulenza e supporto psicologico su Martedì 23 marzo 2021

Sitografia e fonti:
- Ashkanasy, N. M., Härtel, C. E., & Daus, C. S. (2002). Diversity and emotion: The new frontiers in organizational behavior research. Journal of management, 28(3), 307-338.
- Asrar-ul-Haq, M., Anwar, S., & Hassan, M. (2017). Impact of emotional intelligence on teacher׳ s performance in higher education institutions of Pakistan. Future Business Journal, 3(2), 87-97. - Barsade, S. G. (2002). The ripple effect: Emotional contagion and its influence on group behavior. Administrative science quarterly, 47(4), 644-675.
- Caruso, D. R., & Salovey, P. (2004). The emotionally intelligent manager: How to develop and use the four key emotional skills of leadership. John Wiley & Sons.
- De Carlo, N. A., Falco, A., & Capozza, D. (2013). Stress, benessere organizzativo e performance. Valutazione & intervento per l'azienda positiva [Stress, organizational well-being, and performance. Evaluation and interventions for a positive organization]. Milano, IT: FrancoAngeli.
- Goleman, D. (2000). Lavorare con intelligenza emotiva. Come inventare un nuovo rapporto con il lavoro (Vol. 45). Bur.
- Humphrey, R. H., Pollack, J. M., & Hawver, T. (2008). Leading with emotional labor. Journal of managerial psychology.
- O'Boyle Jr, E. H., Humphrey, R. H., Pollack, J. M., Hawver, T. H., & Story, P. A. (2011). The relation between emotional intelligence and job performance: A meta‐analysis. Journal of Organizational Behavior, 32(5), 788-818.
- Wong, C. S., & Law, K. S. (2002). The effects of leader and follower emotional intelligence on performance and attitude: An exploratory study. The leadership quarterly, 13(3), 243-274.
- Sy, T., Tram, S., & O’hara, L. A. (2006). Relation of employee and manager emotional intelligence to job satisfaction and performance. Journal of vocational behavior, 68(3), 461-473.

Placeholder text by Gerd Altman.
Photographs by Daniel Goleman. Lavorare con Intelligenza Emotiva.